venerdì 18 marzo 2016

Di bimbi, papà e linguaggi segreti

Il Papà è fuori per lavoro. Il Papà non torna a casa questa sera. Papà non c'è, gli telefoniamo se vuoi...
Mio figlio non dice nulla; non si lamenta, non piange, sembra non accorgersi affatto delle sue assenze. 


E poi succede che il Papà torna a casa. Basta poco, il girare della chiave nella toppa, i suoi passi per le scale, un fruscio di impermeabile, uno slittare di valigie...
Mio figlio improvvisamente si alza, fa un balzo,  esclama "Papà!", corre ad abbracciarlo.


Io non so come faccia a capirlo, a comprendere la differenza tra l'ora e il prima. Eppure quando arriva il suo Papà,  tutto cambia. 


Col Papà si fanno capriole e salti nell'aria. Col Papà si corre e si tirano calci al pallone. Col Papà si canta e si balla, si fanno acrobazie da circo. Ci si nasconde, si inventano storie,  si fanno correre cavalli di legno...


Mio figlio e suo padre hanno un linguaggio tutto loro, privato e segreto. Oggi si cercano più che mai, stabiliscono segrete alleanze, combinano piccoli pasticci. 


Io non credo che una famiglia perfetta esista. Sono certa che un bambino possa essere felice anche insieme ad una sola mamma, ad una nonna, ad una zia...
Eppure credo che la vita di mio figlio sarebbe stata ben diversa se non ci fosse stato il suo Papà. 
E che mio Marito sarebbe stato un uomo diverso senza il dono di questo incredibile amore.
Auguri Papà! 


(Per il Papà Papone, io e il Piccolino abbiamo preparato un pacchetto fatto a mano... che più fatto a mano non si può!  Dentro, un libro dolcissimo, osannato sul web ed ora amato anche da noi. Felice festa del papà a tutti!)


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